Minuta 10 gennaio 2018

(minuta precedente)

 

 

Incontro dedicato a due Produttori Aequos: Corbari e Valenziani

 

  1. CORBARI
    Per l'azienda agricola Corbari sono venuti a trovarci i due soci Luigi e Daniele. Pietro li presenta e loro poi descrivono la loro azienda, che è una delle prime aziende agricole biologiche della Lombardia, un punto di riferimento per i piccoli e per le nuove aziende che nascono nella zona. Loro sono produttori di piante da orto e ortaggi. La produzione e vendita di frutta e ortaggi è rivolta al privato, mentre la produzione e vendita di piante da orto è rivolta soprattutto ad altre aziende agricole. Da poco hanno iniziato a sviluppare dei formati anche per gli hobbisti, cioè vaschette da 4 o 6 piante, aprendo un canale diretto con il privato già in essere con gli ortaggi.

     

    Dicono: "L'azienda è composta da noi due soci dal 2012, questo è il sesto anno di attività, siamo subentrati al fondatore dell'azienda che è Antonio Corbari che è andato in pensione, prima eravamo in tre: l'anno scorso uno dei tre soci, Silvio, è andato via, perché è Bergamasco e voleva tornare a Bergamo. Collaboriamo ancora bene con lui. Abbiamo 9 dipendenti, tutti giovani. Tutti a tempo indeterminato, perché siamo strutturati per far si che ci sia un'ossatura di collaboratori costante nel tempo, al di là della stagionalità. Nell'ambito agricolo questa è un'anomalia, avere così tanti dipendenti e con un contratto così stabile."

     

    Avere 9 dipendenti è possibile grazie al fatto che c'è lavoro tutto l'anno per la semina delle piantine e per la vendita dei propri ortaggi e la commercializzazione di prodotti di altre aziende agricole tipo agrumi, zucchine, carciofi, etc. da offrire con la garanzia del rispetto del tipo di produzione bio e di aziende che rispettano i propri lavoratori.
    Alcune aziende con cui collaborano sono i ns stessi produttori tipo Tobia De Sogus x i carciofi o Rampanelli per le mele. Loro rivendono i prodotti, sia per aiutare le piccole aziende ad avere un mercato e sia per essere un riferimento sempre presente per la ristorazione e per i gas.
    La loro compagine sociale è di tipo societario, non sono una cooperativa ma collaborano con diverse.

     

    Dicono: "Ci rendiamo conto di avere la responsabilità di essere un punto di riferimento per tante piccole aziende che nascono nella zona. Cooperative sociali che cercano di sviluppare tramite l'orto delle tematiche di riabilitazione o impiego di persone disabili o semplicemente per trovarsi assieme nel tempo libero. Noi non siamo una cooperativa sociale, siamo un'azienda semplice, l'agricoltura è un luogo di sfruttamento molto spesso però ci sono anche belle cose, ad esempio cooperative che si interfacciano in maniera positiva facendo progetti sociali. Facciamo stage, dicendo fin da subito che non ci sarà l'assunzione, la finalità è di reinserire in ambito lavorativo persone che hanno la necessità perché disoccupate da tanto tempo o per esempio un ragazzo che è arrivato in Italia come minore non accompagnato. La parte educativa è a carico di enti esterni."

     

    Una bellissima frase che hanno detto è che sperano che il concetto di biologico, in futuro, sarà sorpassato e che verrà sostituito dalla dicitura biologico ed etico.

     

    Iniziano domande da parte del Tavolo
    • Acqua:
      Irrigano con acqua potabile a pioggia nelle serre mentre nei campi usano un sistema che utilizza l'acqua del Villoresi. Hanno un bacino che raccoglie l'acqua piovana.

       

    • Semi:
      I semi non sono di loro proprietà Esiste un ente regionale che gestisce i semi per avere un controllo sulla sicurezza sanitaria Lo scambio dei semi è consentito solo tra privati

       

    • Acquisto piantine: quale periodo sia il migliore per l'acquisto lo dobbiamo decidere noi Loro consigliano di avere due o tre consegne per ottimizzare le coltivazioni Dobbiamo ordinare almeno 60 gg prima Si ipotizza di aprire due ordini, uno in primavera e uno in estate per la coltivazione dei prodotti invernali tipo cavolo

     

  2. VALENZIANI
    Pietro e Luca, ripercorrono la storia del rapporto difficoltoso tra le parti, per diverse ragioni, che nel tempo si sono pianificate.

     

    Andrea Valenziani, da 10 anni imprenditore agricolo, succedendo al padre, si è impegnato per trovare strade diverse nei rapporti tra produttore e consumatore rivolgendosi ai gruppi di acquisto, mettendo in relazione il consumatore diretto con il produttore, evitando sistemi di mediazione locale e commerciale penalizzanti.
    Uno dei primi incontri che fece con i Gas fu a Cesate e a Desio nove anni fa. Venne per far conoscere la sua azienda agricola ma, da allora, ci furono poche opportunità di incontrare i gruppi di acquisto perché molto impegnato a creare una nuova formula di integrazione, tra le aziende in Sicilia e il consumatore finale, che fosse funzionante e duratura.

     

    La soluzione è stata creare una Rete di Imprese composta da più di 30 piccoli produttori, avere un Magazzino proprio, una linea di produzione per la pulizia la divisione e lo stoccaggio degli agrumi e la collaborazione di personale, qualificato o da formare, con rapporti di lavoro dipendente a tempo indeterminato; cosa non scontata in una realtà come quella siciliana.

     

    L’aggregazione di più persone con la stessa visione, come il Tavolo di Aequos dimostra, fa in modo di poter realizzare più progetti sia individuali che collettivi.

     

    Di seguito uno stralcio di quanto Andrea ha raccontato:

     

    "L'agricoltura è stagionale, quindi come fare a mantenere una persona per tutto l’anno solare? Abbiamo iniziato ad immaginare qualcosa di diverso, creare delle figure lavorative che sappiano fare più cose. In Sicilia le maestranze non ci sono, sono andate sparendo negli ultimi anni, le competenze sono difficili da trovare. Non ci sono contesti formativi. Avevamo bisogno come rete di strutturarci per fare tutto, trattamenti fitosanitari, potatura, confezionamento, raccolta e abbiamo deciso di farlo scegliendo le persone in base al desiderio di fare questo e formandoli: un biologo, un perito informatico, ragazzi che niente avevano a che fare con l'agricoltura. Abbiamo messo su un sistema che rispetta la persona, non c'è una gestione padronale come ho visto nei vari magazzini. Siamo diventati per i ragazzi della zona come un'oasi. Un contesto in cui è lecito ambire ad accedere, semplicemente perché rispettiamo i criteri minimi."

     

    Dice: "Il lavoro a tempo indeterminato è abbastanza raro in agricoltura. C'è una dipendenza mentale dal sussidio di disoccupazione: andare a proporre un contratto a tempo indeterminato ad un bracciante agricolo è difficile perché ha paura di perdere la disoccupazione, è una distorsione mentale che stiamo cercando di sradicare. Tanta gente agirebbe nella legalità se vedesse la possibilità di farlo, avendo una buona valorizzazione del prodotto, noi siamo li a dargli una alternativa, poi dipende se la persona ha o no una coscienza… Sto cercando di dare supporto alla produzione e alla comunicazione delle aziende che vogliono diventare bio.”

     

    Andrea cercava di spiegarci la sua difficoltà personale nel togliersi dalla mente i modi di pensare tipicamente siciliani e i preconcetti della società in cui vive per andare oltre. Anche per questo vuole il contatto con noi di Aequos, perché siamo una realtà unica e speciale con dei modi di pensare completamente innovativi.

     

    Valenziani dice: “Prendere contatti con realtà come la vostra e individuare quali tematiche vadano approfondite, credo sia importante non solo per parlare del sud in maniera più completa, ma capire cosa impedisca alla Sicilia di essere un elemento trainante in Italia. Vorrei poter contribuire a creare consapevolezza e mi rivolgo alla vostra organizzazione per capire come fare, per togliere dei luoghi comuni sul sud. E’ per questo che oggi ho preso un aereo per venire qua.”

     

    Pietro: “noi che siamo una realtà abbastanza anomala in Italia, venendo da esperienze di reti, reti di gas, DES, prendendo coscienza della possibilità di fare qualcosa, ci siamo dati una struttura per poter lavorare in un certo modo però mi ha lasciato sorpreso la tua idea di fare rete di imprese, invece dei soliti consorzi, oppure cooperative.”

     

    Valenziani risponde: “la rete di imprese consente una maggiore elasticità per l'organizzazione delle strutture e delle risorse umane e di acquistare mezzi che poi si possono usare in tutte le aziende socie o anche avere un dipendente che ci si può prestare a vicenda. Essendo socio di una rete di imprese queste cose si possono fare. Rispetto alle Cooperative non esiste obbligo di conferimento dei prodotti, volendo ognuno può vendere per conto proprio. Abbiamo scelto la rete di imprese perché sembrava quello più adatto, in realtà l'elasticità è dovuta a mancanza di leggi e regolamenti, quindi nella teoria sembrava il modo più comodo, ma nella pratica lo è meno.”

 

 

Poiché la serata si è protratta ancora per molto, vi rimandiamo all’allegato, che contiene una versione più completa dell’incontro.

 

Buona lettura!

 

 

Gemma/Sabrina Vallenari

 

 


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