Bacheca 2022

red_ball23 ottobre 2022 a Oriano (Sesto Calende)

 

Domenica 23 ottobre ci siamo trovati all'oratorio di Oriano per la festa Naturando, Esplora, Cammina e Gusta, per preparare l'aperitivo offerto dal nostro Gas per i partecipanti alla camminata nei dintorni boschivi di Sesto.
Eravamo in 9 (i nove dell' Apocalisse !!), in ordine alfabetico (non in ordine di età) Alessandra Bonfiglio, Antje/Francesco Schino, Cristina Crenna, Daniela Lucchini, Flavio Giani, Giancarla Calafà, Sonia/Paolo Minella

 

Sin dalle prime luci mattutine ci siamo messi in contatto sul cosa fare, piove, cosa facciamo ?, si fà o non si fà, dopo numerosi ping-poing messaggistici, arriva la notizia che la manifestazione viene confermata.

 

Allora partiamo, e alle 9,45 eravamo quasi tutti all' oratorio con tutte le cibarie che ciascuno di noi aveva preparato.

 

Abbiamo aiutato nella composizione dei tavoli, sia all'interno dell'oratoio che fuori, dopo abbiamo "apparecchiato" le due tavolate, una di lavoro e una per l'aperitivo.

 

Ci siamo organizzati e abbiamo incominciato a comporre i piatti con i nostri prodotti. Daniela, Flavio ed io eravamo scatenati all' estrattore, le bottiglie di succo venivano riempite in un soffio. Io esperto di assaggi ho dato parere favorevole alla composizione per ogni tornata estrattiva, due mele, due pere, un polpelmo e un pizzico di zenzero e via, molto buono.

 

Sonia, Giancarla, Cristina e Antje hanno contribuito a comporre i piatti. Paolo era il nostro salumiere, affettava i salumi di Valli Unite e faceva il jolly dove era necessario. Giancarla oltre a contribuire a comporre i piatti faceva anche da supervisore, qui poca uva, aggiungerne ancora, qui mancano le olive, aggiungerne, qua mettere qualche pezzo di formaggio in più, ...
Alessandra era in contatto con gli organizzatori, per convalidare i cartellini di partecipazione alla manifestazione dei partecipanti che incominciavano ad arrivare. Io "memorizzavo" il tutto per fare poi questo piccolo diario !!

 

E' stata una bellissima esperienza, si sta bene insieme in simili circostante, il tempo era autunnale ma non faceva freddo, ma va bene così. Un grazie a tutti noi.

 

Alle 13,30 abbiamo timbrato il cartellino e abbiamo sbancalato, lasciando i nostri tavoli a coloro che non avevano trovato posto all'interno per il pranzo.

 

Il team

 

 

Un pò di storia della chiesa

da (https://www.santantonioabate.afom.it/sesto-calende-va-chiesa-parrocchiale-di-santantonio-abate-a-oriano/)

 

La chiesa di Sant’Antonio a Oriano è documentata nel primo elenco di luoghi di culto diocesani redatto agli esordi del XIV secolo e conosciuto come “Liber Notitiae Sanctorum Mediolani”: “in Orliano […] sancti Antoni abati”. L’edificio, tuttavia, è forse più antico; indizi in tal senso provengono nell’inclusione di “Orglano” nelle circoscrizioni ecclesiastiche menzionate in un falso precetto (presunto precetto di Liutprando), noto proprio tramite una copia di accertata età medievale (XII sec.).
Seppure menzionata come precoce sede di rettoria (“Notitia Cleri Mediolanensis”, 1398) sotto il titolo di S. Antonio, l’edificio compare, dal 1567, anno della prima visita pastorale, sotto l’intitolazione di S. Martino; di contro, l’antica invocazione sembra fosse stata trasferita da tempo a un luogo di culto subordinato, presente nella parte inferiore dell’abitato e, col tempo, sconsacrato e alienato. Il S. Martino “in Oriani superioris” fu sottoposto a qualche opera di adattamento nel corso del XVI secolo, come provano le visite pastorali dell’epoca. Sopravvisse, tuttavia, la cappella maggiore medievale che, nel 1579, era ancora in forma di nicchia a emiciclo. In virtù di imminenti prerogative parrocchiali, la chiesa, nel 1569, era già stata dotata di battistero.
Nel 1615, il card. Federico Borromeo constatò che i lavori di ricostruzione della chiesa proseguivano alacremente. Nel 1618 le opere erano concluse tanto che i parrocchiani poterono inoltrare agli uffici curiali la richiesta di poter celebrar messa nella chiesa condotta termine. La relazione si concluse positivamente. Nel carteggio, l’intitolazione a S. Martino, in vigore per qualche decennio, era già stata nuovamente sostituita con quella a S. Antonio. Il parroco Ferrante Candiano, in carica dal 1652, si prese carico delle opere ancora mancanti al completamento dell’edificio sacro. Questo fu definitivamente concluso l’anno seguente quando (almeno secondo le notizie riportate nel Chronicon dal medesimo parroco) il card. Alfonso Litta autorizzava il cambio ufficiale di dedicazione, da S. Martino a Sant’Antonio.

Nel 1865 la chiesa, assai rovinata, fu trasformata in oratorio, ma in seguito si decise di restaurarla, così tornò parrocchia e raggiunse la sua configurazione definitiva nel 1898.

La Chiesa presenta un’unica navata interna coperta da vela unghiata, cappelle laterali e abside semicircolare con semi-cupola a spicchi. La facciata presenta portale sormontato da frontone spezzato e vetrata artistica a lunetta tripartita.
Sulle superfici esterne rimangono lacerti di affreschi. Dal fianco nord si eleva il campanile. Alla semplicità della facciata si contrappongono i ricchi interni, con decorazioni ed affreschi lungo la fascia alta della navata e nelle volte.

 

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